Una completa ristrutturazione dell’immobile in via Laurina 33 a Roma, ideata dall’arch. Clemente Busiri Vici, ha dato vita a un “mini hotel” esclusivo. I serramenti dal design elegante ed essenziale sono stati realizzati dall’azienda romana H501 Finestre & Co. di Fabio Piersanti utilizzando i sistemi Eku Perfektion.
La filosofia “piccolo è bello” sta contagiando da alcuni anni anche le strutture alberghiere: i cosiddetti “mini alberghi”, strutture ricettive esclusive e dalle dimensioni ridotte stanno incontrando sempre maggiori consensi.
Un tendenza che conferma anche l’architetto Busiri Vici: il suo intervento di totale ristrutturazione di un immobile in via Laurina 33 a Roma ha dato vita a un piccolo albergo raffinato e ricercato negli arredi. «Queste piccole strutture con 6, 7, 8 stanze, di cui 2-3 superior e un’eventuale suite, funzionano molto bene e stanno assumendo un ruolo importante per il tessuto ricettivo di Roma» spiega l’architetto Busiri Vici.
«Sono realtà per molti aspetti più flessibili e funzionali rispetto alle grandi catene alberghiere, che richiedono una maggiore complessità gestionale. Queste piccole strutture hanno delle zone comuni come la reception o la sala per la colazione, non hanno personale fisso, l’accesso alla struttura o alle camere avviene attraverso sistemi automatici. Sono realtà infine con un ottimo ritorno economico».
Una ristrutturazione radicale
Prima della ristrutturazione l’immobile in via Laurina 33 aveva sostanzialmente due grandi appartamenti, uno al primo piano e uno al secondo, con una scala a far da collegamento tra i due piani. L’intervento è stato radicale.
Nell’attuale struttura c’è il piano terra con una galleria d’ingresso. Al piano superiore o primo piano, che si distribuisce tutto lungo una scala, troviamo due camere da letto con bagno. Nell’interpiano c’è una zona reception e al primo piano si trova anche un’area comune che funge da zona colazione con un grande tavolo e un televisore. C’è poi un bagno ospiti e una cucina dove si preparano le colazioni.
Nell’area comune è stata realizzata una grande vetrata, ossia uno scorrevole di 2,20 per 2,60 metri con il sistema Eku Perfektion Slide. Tutte le finestre del resto degli ambienti sono Eku Perfektion Alu ad anta unica, 1,20 per 2 metri, color bianco opaco Ral 9010: «amo fare finestre ad un’anta unica per dare la maggiore luminosità e visibilità verso l’esterno» sottolinea l’architetto, «trovo infatti che la mostra centrale nelle finestre a due ante sia un brutto elemento dal punto di vista estetico».
Lo scorrevole, a differenza di tutti gli altri serramenti, è di colore acciaio per differenziare la zona reception. Attraverso lo scorrevole si accede a un piccolo patio interno con del verde, il quale porta a un ripostiglio che ospita gli impianti e funge da piccolo magazzino.
Salendo al secondo piano si contano altre tre stanze: due normali e una superior. «Queste stanze hanno un effetto di doppia altezza. Il solaio da una parte non arriva fino in fondo e quindi si crea questa doppia altezza dove si iniziano a vedere sul soffitto le travi in legno: per dare maggiore ampiezza agli ambienti ho creato degli effetti di luce rivolti verso queste travi».
Salendo un’ulteriore scala si arriva alla suite. Una scala realizzata ex novo che si differenzia dalle precedenti per materiali e stile. Le altre scale hanno una balaustra in ferro lavorato con un corrimano di legno. L’ultima rampa di scale invece ha un fianco in legno laccato bianco al quale si aggancia esternamente la balaustra in vetro. La scala ha solo il gradino, rivestito in moquette color antracite: la struttura più aerea, più libera lascia filtrare maggiormente la luce di una finestra collocata sopra di essa. Infine è stato inserito un piccolo ascensore che collega i vari piani.
«Vorrei evidenziare come l’immobile sia stato rinnovato totalmente nei colori. Vi erano inizialmente solai in legno marrone scuro, parquet marrone scuro, ecc. Per dargli maggiore luminosità abbiamo cambiato il parquet mettendone uno in rovere con una colorazione chiara, più fredda. I soffitti sono stati verniciati di bianco, mentre le pianelle in cotto sono state sabbiate e lasciate così com’erano. Dietro le travi sono state inserite delle luci. I serramenti hanno la massima superficie vetrata. L’hotel ora ha tutto un altro tipo di luce».
Sistemi Eku Perfektion: serramenti ad alte prestazioni
Tutti i serramenti dell’hotel sono stati realizzati coi sistemi Eku Perfektion dalla ditta H501 Finestre & Co. Srl di Fabio Piersanti, azienda romana formata da professionisti altamente specializzati. I sistemi Eku Perfektion sono stati apprezzati per la loro struttura molto pulita ed essenziale, che consente inoltre di avere delle grandi specchiature.
La vetrocamera dei serramenti è composta da un vetro 33.1 SGG Stadip Silence all’esterno per aumentare l’isolamento acustico, e all’interno da un vetro 33.1 SGG Planitherm Clear 1.0, vetro basso-emissivo con un aspetto neutro, molto vicino a quello del vetro chiaro. L’intercapedine è stata riempita da gas argon al 90%. Canalino distanziatore warm edge.
La posa è avvenuta secondo gli standard previsti dal marchio Posa Qualità Serramenti dato che il Gruppo Profilati è stato tra i primi gammisti ad aderire a questo progetto. «Una cosa da sottolineare» avverte Fabio Piersanti «è che tutti i serramenti sono stati completamente schiumati fra anta e telaio per ottenere un maggior isolamento termico e acustico».
Il serramento ideale? Minimale, con grandi vetrate e ad anta unica
«Apprezzo la gamma Eku Perfektion perché non vi sono le cerniere a vista, permette di avere grandi specchiature con un profilo minimale. Analizzando infatti tutti i miei lavori, riscontro delle costanti per quanto riguarda gli infissi» racconta l’architetto Busiri Vici, «le cerniere devono essere a scomparsa – se sono in vista cerco di farle scomparire facendole fare dello stesso colore del serramento.
Anche le guarnizioni non devono essere visibili: di colore bianco o ancora meglio trasparente. Un solo dettaglio metto in evidenza: la maniglia, perché è l’unico elemento decorativo del serramento. In questo lavoro ho scelto le maniglie dk modello Esprit di Colombo Design, finitura cromo.
Ma i fattori essenziali sono la vetrata più ampia possibile, il profilo più sottile possibile e l’anta unica, perché il serramento deve diventare un quadro. Le dimensioni delle specchiature sono l’argomento delle più grosse discussioni che ho con i serramentisti con cui lavoro, ma poi alla fine sono contenti, perché il risultato è sempre molto bello e attraente, ed è molto apprezzato anche dai clienti. Un’altra caratteristica che mi piace è il fuori misura.
Per quanto riguarda i colori del telaio, da quando sono disponibili i colori opachi, non li ho più abbandonati.
Anche nei sistemi a scorrimento punto ad un’anta unica dalle grandi dimensioni, che cerco di far scomparire dentro il muro. Non creo una doppia fodera, ma semplicemente una chiusura con cartongesso oppure faccio realizzare un telaio su misura “tipo scrigno” e inserisco l’infisso. E anche quando non ho spazio sufficiente per fare questo e l’anta non si apre del tutto, comunque punto ad un’anta unica perché non rinuncio all’effetto quadro.
Faccio il possibile, inoltre, per incassare il telaio inferiore in modo da ottenere un filo di continuità tra interno ed esterno, perché la cosa peggiore in uno scorrevole è la battuta inferiore che fa da scalino tra dentro e fuori. Quando non posso ovviare a questo “scalino”, faccio in modo almeno che la parte esterna sia a filo della battuta inferiore attraverso la realizzazione di un pavimento galleggiante.
I sistemi di apertura sono anta-ribalta o scorrevole, i bilici non mi convincono perché mi creano un grosso blocco sotto che ostacola il passaggio. Amo fare invece le porte interne a bilico, alte anche 2,70 o 2,80 metri (e una larghezza fino a 80 cm) perché il perno essendo piccolo lo posso inserire nel pavimento.
I sistemi Eku Perfektion oltre a profili esili, assicurano un buon isolamento termico e acustico. I serramenti dotati di vetri SGG Silent danno un’ottima garanzia in questo senso, senza dover adottare chissà quali soluzioni.
Questa ermeticità assoluta del resto ci ha costretto a sviluppare sistemi automatici per rigenerare l’aria. Una volta lo spiffero ci dava un certo ricambio dell’aria, ora abbiamo stanze che sono a tenuta stagna praticamente. Comunque devo dire che i sistemi di ventilazione meccanica controllata funzionano bene,e oramai li sto utilizzando anche negli appartamenti».
Progetto in sintesi
Tipo di edificio | Hotel “Laurina 33” |
Tipo di intervento | Completa ristrutturazione |
Ubicazione | Via Laurina 33 – Roma |
Committente | Lauro Deluxe Srl |
Progetto architettonico |
Arch. Clemente Busiri Vici – Roma |
Impresa fornitrice dei serramenti | H501 Finestre & Co. Srl – Guidonia Montecalio – Roma |
Serie EKU |
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