In caso di terremoti il pericolo maggiore per l’incolumità delle persone è rappresentato dal crollo degli edifici o di parti di essi, come pareti, finestre, vetri o porzioni di facciata. Valutare il comportamento di un edificio non solo nelle sue parti strutturali, ma anche nei singoli elementi che lo compongono è fondamentale per assicurare un adeguato livello di sicurezza.
Il 24 maggio scorso la facciata a montanti e traversi Eku 50 Glass è stata sottoposta a test antisismici con la nuova apparecchiatura in dotazione al Laboratorio di Componenti e Sistemi Edilizi dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITC-CNR) a San Giuliano Milanese. Si tratta di un’attrezzatura scientifica fortemente innovativa, inedita a livello europeo, capace di sollecitare in modo sia statico che dinamico porzioni di facciata in scala reale, valutando le prestazioni agli agenti atmosferici esterni, pre e dopo simulazione sismica.
La facciata, delle dimensioni reali di un piano, è stata realizzata utilizzando gli accessori e i componenti standard del sistema. Come ci spiega l’Ing. Antonio Bonati nella sua intervista, ricercatore dell’ITC-CNR, su di essa è stata eseguita una prova «in conformità alla norma Americana AAMA 501.6-01 “Recommended dynamic test method for determining the seismic drift causing glass fallout from a wall system”. Tale prova permette di determinare il drift di piano (spostamento relativo tra i due livelli dell’edificio a cui è vincolata la facciata) per cui si verifica la caduta di frammenti di facciata. Per ottenere tale spostamento critico, viene applicata alla porzione di facciata, tramite le travi sismiche, una storia temporale di spostamenti (crescendo test)».
«Il crescendo test è caratterizzato da una serie concatenata di cicli sinusoidali ad ampiezza gradualmente crescente fino a 150 mm, con frequenza variabile da 0,8 Hz (per spostamenti fino a 75 mm) a 0,4 Hz (per spostamenti superiori a 75 mm). Esso deve essere condotto senza interruzione fino a che non si verifica una delle condizioni critiche indicate nella norma AAMA, la più importante delle quali è la caduta di frammenti di vetro».
Durante il crescendo test dell’Eku 50 Glass, la caduta del primo vetro si è avuta per uno spostamento pari a 120 mm. Pur non potendo fare riferimento a un valore di magnitudo espresso attraverso la scala Richter, gli spostamenti ottenuti nella prova «sono talmente alti che la maggior parte degli edifici si troverebbe già fortemente danneggiata dal punto di vista strutturale, rendendo privo di significato l’ottenimento di prestazioni migliori della facciata».
Il sistema Eku 50 Glass, quindi, oltre a semplificare al massimo la realizzazione delle varie tipologie di facciata, assicura un’elevata flessibilità, adattandosi ai movimenti di assestamento di un edificio in caso di fenomeni sismici, e rispettando quanto prescritto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14 gennaio 2008), ovvero che gli elementi costruttivi senza funzione strutturale devono mantenere la loro capacità autoportante nei confronti dei carichi verticali anche in condizioni fortemente deformate.